Verticale Storica

Cosa è una verticale storica? Si tratta di una degustazione con lo stesso vino della stessa azienda di diverse annate.

L’unica a cui ho avuto modo di partecipare fino ad ora è stata una verticale del Salice Salentino di Leone de Castris.

L’azienda è nata a metà ‘600 come produttore di vino sfuso; nel 1925, con l’imbottigliamento, nasce il marchio Leone de Castris. Una simpatica leggenda (che sembra essere vera) racconta che nel 1943, per ovviare alla mancanza di vetro per imbottigliamento, l’azienda ha imbottigliato il suo vino in bottiglie di birra appartenenti alle truppe americane. Nel 1954 nasce il vino Salice Salentino, che prende il nome dall’omonimo paesino, che a sua volta ha dato il nome alla DOC, di cui fanno parte diversi comuni.

Il Salice Salentino è al 90% Negroamaro e al 10% Malvasia Nera. Il negroamaro è il vitigno principe pugliese, con cui si possono fare vini spumanti, rosati, rossi giovani, rossi da invecchiamento e rossi passiti. La versatilità del negroamaro si ritrova anche nel Salice, che è un vino ovviamente complesso, ma che mantiene una buona nota acida, tipica per l’appunto del vigneto sopra citato.

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Nella verticale storica abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare dieci annate dal 2014 al 1991. Pur essendo diversi tra loro come colore, presenza di particelle in sospensione, profumo e gusto, si poteva ritrovare in tutti i calici l’odore di chiodo di garofano, frutta sotto spirito e confettura di prugne e un tannino elegante bilanciato perfettamente con l’acidità. Una cosa molto curiosa è che alcuni vini più giovani, ad esempio l’annata del 2014 e del 2009, presentavano una forte spinta olfattiva di profumi terziari (pelle, legno, tabacco affumicato, profumi eterei), che sono generalmente più facili da trovare nei vini più anziani. Si può dire che le ultime due annate che avevamo in degustazione iniziavano ad avere i difetti della vecchiaia, ma erano ancora bevibili.

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La verticale storica è un’occasione unica per allenare il naso a distinguere anche le minime differenze olfattive e per conoscere nuovi vini e nuovi produttori. Non mi perderò di certo la prossima occasione!

In attesa del prossimo articolo, Stay thirsty!

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